ELVIO MARCHIONNI – PAPA FRANCESCO

Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo luogo, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ricerca artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo stato d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea. In questa opera l’artista Elvio Marchionni si discosta dalla sua solita produzione fatta di affreschi strappati di epoca medievale o citazionismo della pittura rinascimentale. Tali elementi rimangono confinati solo allo sfondo, in cui, con le tecniche usuali, Marchionni cita il San Francesco di Cimabue della Basilica Inferiore di Assisi. Protagonista è invece il ritratto di Papa Francesco che l’artista esegue con una straordinaria tecnica serigrafica capace di riportare con evidenza plastica e precisione iperrealistica le fattezze del pontefice. E’ un ritratto di straordinaria forza oggettiva, in cui la figura viene illuminata da una forte luce proveniente da sinistra che ne risalta il volume e la somiglianza fisionomica. Notevole è anche il gioco di ombre che va ulteriormente a rilevare la straordinaria precisione dei dettagli nella resa quasi fotografica del viso. Pittore nato a Spello nel 1954. Tutta la sua ricerca artistica è fondata sul recupero della memoria e delle emozioni del passato. I suoi dipinti appaiono come frammenti di affreschi strappati, citazioni della pittura umbra quattrocentesca di cui Marchionni è un grande conoscitore. Le sue sculture presuppongono lo studio dell’armonia e delle proporzioni rinascimentali. Tuttavia, tale percorso di recupero della memoria, si fonde, in Marchionni, ad un’accurata ricerca sul linguaggio artistico nei confronti di una sensibilità contemporanea.